Abbiamo fondato la società sportiva nel 1981 con l’obiettivo far praticare anche a Castelfranco Veneto (TV) lo sport del Rugby.
Il pensiero che ci ha animato sin dagli esordi è che il campo, il fango, la fatica del singolo e del gruppo, le gioie della vittoria e la delusione nella sconfitta, sono la palestra di formazione della persona prima che dell’atleta.
Abbiamo unito a questo principio ciò che distingue il Rugby da tutti gli altri sport: la componente sociale e ludica, anche fuori dal campo, che completa e arricchisce la formazione dello sportivo.
Si chiamavano ed ancora si chiamano Andrea, Gianni, Gino, Guido, Roberto, i padri del Rugby Castelfranco, avevano poco più che l’età dei pantaloni corti, eccetto Roberto, quando hanno raccolto la sfida di divulgare il rugby a Castelfranco, era il 1981.
Non fu tutto facile all’inizio, mancavano le basi ma tanta era la voglia, mancavano gli impianti e grami furono i tempi, persino il parroco di Loria è stato scomodato!
Ma si sa, una piazza come Castelfranco, importante centro della provincia più sportiva e più rugbistica d’Italia, non poteva non raccogliere la sfida; e così è stato, nacque “Le Coq Rugby Castelfranco”.
Un vecchio impianto, magari in coabitazione si poteva trovare, un campo per le partite era d’obbligo reperirlo e proporlo.
E così fu, per gli allenamenti coabitazione forzata con gli amici del baseball, tanto loro il campo lo usavano in estate, mentre per le partite il mitico “Ex Virtus” di via Redipuglia, il campo vicino al Muson.
Le prime uscite furono partecipazioni ai tornei studenteschi e non che riempivano gli spazi liberi dalla attività federale; per noi sarebbe comunque stata serie C. C2 anzi, “rugby da parrocchia”, tanto per intenderci, tanto sudore, tante imprecazioni per avere scelto uno sport che riservava botte e solo quelle.
Ma i tempi della goliardia presto finirono, la società doveva strutturarsi, servivano i dirigenti o persone che potessero dare visibilità al club; il primo, anche se prima qualche altro aveva la tessera, fu sicuramente Attilio Basso, il Presidente. Attilio non aveva praticato lo sport del rugby, l’aveva comunque vissuto all’ombra dei “Tre Pini” a Padova quando quella squadra, il Petrarca, dominava i campionati e quel campo per tutti era una condanna.
La passione in Attilio si plasmò secondo lo spirito petrarchino e tutto in Castelfranco apparteneva a quello spirito, il brodo nelle trasferte, il the messo volontariamente a disposizione dall’Attilio in quel di Trieste (era il 1984) e così via.
Attilio come allenatore durò poco tempo, perché in una di quelle assemblee, al bar Centrale di Salvarosa, venne deliberato il salto di qualità, l’allenatore doveva essere una persona importante, dal forte carisma e così fu.
L’anno del primo campionato, 1983-1984, vide al timone uno di quei rugbisti che costruirono la storia italiana, Ciano Luise, giocatore, trequarticentro, in Padova e Treviso per l’esperienza a 13, azzurro quando gli incontri internazionali erano pochi negli anni cinquanta e primi sessanta, grande e positiva esperienza decennale in quel di Mirano come allenatore e alla fine a Castelfranco.
E il tempo passò, Ciano alla fine di quell’anno passò la mano ad un altro petrarchino, Gerardo, che guidò la squadra per alcuni mesi nel 1984, certo nemmeno lui poteva fare molto, eravamo quattro brocchi e nemmeno la bacchetta magica della fata avrebbe avuto ragione.
Dopo Gerardo, alla fine del 1984, fu nelle mani di quello che aveva solo un po’ di esperienza in più, anche lui non castellano.
Cambiò nel frattempo anche il nome del club da galletti a “S. S. Rugby Castelfranco (VETV13)”.
Iniziò in questi anni anche l’attività dei più giovani, nati negli anni 1969-1971, che alla guida di Di Francesco Giuliano e Giacomazzi Gino diedero soddisfazioni al giovane club sfiorando nel 1988 la promozione in eccellenza under 19.
Iniziarono i tempi della autarchia che videro al timone della squadra, Rocco sino al 1987-88, Parisotto 87-88, Pasinato dall’88 sino al 1994 anno della promozione in C1, supportato in campo da Franceschin bandiera del Mirano in serie A.
Furono questi probabilmente gli anni migliori per Castelfranco, la squadra era solida e ben distribuita in campo; dopo le finali con il Botticino e il Cus Pavia fu serie C1 con il tempo di Busnardo, anch’egli petrarchino, che guidò la squadra per due anni.
E venne il tempo che l’Attilio, il Presidente, disse basta e passò il timone a Emilio Marcon attuale capo del sodalizio, era il 1996. Si cambiò ancora nome sino ad arrivare all’attuale denominazione “Associazione Sportiva Dilettantistica Castellana Rugby”.
Sono stati anni difficili, agli inizi del mandato, ma i Marcon non deludono mai e con l’avvento del nuovo millennio, in casa gialloblù si cominciarono a gettare le basi per il salto di qualità nella tanto agognata serie B.
Grazie all’apporto di un vivaio in continua crescita, arrivato a toccare anche i 300 tesserati, i galletti si avvicinarono sempre più all’obbiettivo, andando a sfiorare la promozione nell’anno 2017-2018, guidati dal miranese Piero Bovo.
Sogno infrantosi all’ultima giornata di fronte alla cadetta veronese.
Ma, rinfrancati piuttosto che abbattuti, l’anno successivo, condotti dal Coach Enrico Ferraro, affiancato dall’ex giocatore della Benetton Augusto Allori, la Castellana riuscì finalmente ad approdare, con 3 giornate di anticipo, nel campionato di Serie B.